venerdì 17 agosto 2012

Pacco bomba inespoloso per il sindaco di Polistena


Davanti all'abitazione di Michele Tripodi è stata trovata anche una lettera di minacce con riferimenti ai parenti dell'amministratore impegnati in politica, lo zio Mommo e i cugini Michelangelo e Ivan


Il sindaco di Polistena, Michele Tripodi
Un pacco bomba non esploso è stato lasciato la notte scorsa davanti al portone dell'abitazione del sindaco di Polistena, Michele Tripodi. Secondo la denuncia fatta dal primo cittadino, che si sarebbe accorto personalmente della grave intimidazione, nel contenitore posto all'ingresso della casa c'erano due bombolette di gas, con annesso un timer, una scheda di telecomando ed una serie di fili elettrici aggrovigliati. Nello stesso pacco, inoltre, il sindaco – che è anche un dirigente regionale del Pdci e in passato è stato assessore provinciale alla Legalità – avrebbe rinvenuto una lettera minatoria scritta con ritagli di giornale a lui indirizzata e con il seguente testo: «La prossima volta ti faremo saltare in aria, a te ed alla tua famiglia Tripodi - Zio e cugini ora basta». Riferimenti che sembrerebbero coinvolgere anche lo zio del sindaco, il senatore Mommo Tripodi, e i cugini impegnati in politica: Michelangelo, ex assessore regionale e attuale segretario regionale del Pdci, e Ivan, oggi coordinatore reggino del partito.    
Dell'intimidazione si è appreso nella mattinata di oggi tramite un comunicato stampa della sezione polistenese del Pdci. 
«Un altro vile gesto che tenta di destabilizzare la straordinaria esperienza che l’amministrazione comunale di Polistena, a guida comunista, sta conducendo da poco più di due anni – affermano i dirigenti comunisti -. Dopo le cartucce intercettate alla vigilia delle elezioni comunali del 2010, le diverse intimidazioni subite dagli assessori, per ultimo il grave attentato all’assessore e compagno Domenico Muià, dopo il furto di ben due autovetture di proprietà del compagno sindaco, ora registriamo questo nuovo attacco alla massima istituzione della nostra città, 
Respingiamo e condanniamo con forza questa ennesima intimidazione che siamo certi non bloccherà il lavoro del sindaco e di tutta la maggioranza comunale, impegnata nella lotta alla ndrangheta ed al malaffare». Sul fatto indagano i carabinieri.

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