giovedì 5 luglio 2012

Diaz, Cassazione conferma condanne I vertici saranno sospesi dal servizio


Per i funzionari di Polizia significa dover lasciare il servizio, visto che per ciascuno dei 25 imputati il giudice di secondo grado aveva disposto la pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici per cinque anni



La Quinta sezione penale della Cassazione ha confermato le condanne d'appello per i vertici della polizia e ha prescritto le lesioni per gli altri agenti coinvolti nei pestaggi alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001. La sentenza della Suprema Corte colpisce quindi la cosiddetta "catena di comando", "sollevando" dalle pene gli agenti "esecutori di ordini" i cui reati sono finiti prescritti. La decisione è arrivata dopo nove ore di camera di consiglio.

A distanza di undici anni, la Corte suprema ha messo così la parola fine alla sanguinosa vicenda dell'irruzione nella scuola di Albaro trasformata nei giorni dei G8 in centro di aggregazione per i no global.

Funzionari sospesi dal servizio - La conferma della sentenza della Corte d'appello farà scattare l'immediata esecuzione delle pene. Tra prescrizione e indulto le condanne in ogni caso non saranno detentive ma per i funzionari significherebbe l'immediata decadenza da incarichi e la sospensione dal servizio, visto che per ciascuno dei 25 imputati il giudice di secondo grado ha disposto la pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. 


       I nomi  - Confermata quindi la condanna a 4 anni per Giovanni Luperi, ex vice direttore dell'Ucigos, e Francesco Gratteri, capo del Dipartimento centrale anticrimine; quella a 5 anni per Vincenzo Canterini, ex dirigente del reparto mobile di Roma, nonchè le pene, pari a 3 anni e 8 mesi, inflitte a Gilberto Caldarozzi, attuale capo servizio centrale operativo (vice capo nel 2001) assolto in primo grado e condannato a 3 anni e 8 mesi in appello; Filippo Ferri, Fabio Ciccimarra, Nando Dominici, Spartaco Mortola, Carlo Di Sarro, Massimo Mazzoni, Renzo Cerchi, Davide Di Novi e Massimiliano Di Bernardini. 

Prescrizione per gli agenti - Prescritti, invece, i reati di lesioni gravi contestati a nove agenti appartenenti al settimo nucleo speciale della Mobile all'epoca dei fatti. Per loro (gli otto capisquadra del VII Nucleo Speciale della Squadra Mobile di Roma Tucci, Cenni, Basili, Ledoti, Compagnone, Stranieri, Lucaroni e Zaccaria) non dovrebbe scattare l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.

Giuliano Giuliani: "C'é ancora giustizia" - Soddisfatto della giustizia, Giuliano Giuliani, padre di Carlo, il giovane morto nel luglio 2001 durante gli scontri al G8: "Una notizia positiva. Succede di rado, ma quando accade bisogna accoglierla con soddisfazione. Vuol dire che in questo Paese c'è ancora un barlume di giustizia. Ora speriamo che ci siano altre pagine di questo genere. Cercheremo in tutti i modi di ottenere verità e giustizia anche sull'assassinio di Carlo".

Risarcimenti ai feriti - Adesso le vittime del pestaggio, circa 60 persone, hanno la strada aperta per ottenere i risarcimenti dovuti e il ministero dell'Interno aprirà i procedimenti disciplinari a carico dei 25 imputati, anche quelli prescritti.

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