giovedì 21 giugno 2012

MORTE ALDROVANDI: la Cassazione conferma condanne a poliziotti

La Cassazione ha rigettato i ricorsi degli agenti Enzo Pontani, Paolo Forlani, Monica Segatto e Luca Pollastri, contro la sentenza con cui la Corte d'Appello di Bologna li aveva condannati a 3 anni e mezzo di reclusione


di Enzo della Croce - 21 Giugno 2012





Federico Aldrovandi
La Cassazione ha confermato la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per i quattro poliziotti accusati dell'omicidio colposo dello studente Federico Aldrovandi. Rigettati i ricorsi degli agenti Monica Segatto, Enzo Pontani, Paolo Forlani e Luca Pollastri contro la sentenza della Corte d'Appello di Bologna. "E' un'aria di giustizia che vorrei si respirasse in tutti i tribunali", ha commentato Lino, il padre del giovane.

La Cassazione, dopo circa quattro ore di camera di consiglio, ha riconosciuto l'eccesso colposo da parte dei poliziotti nell'adempimento del loro dovere. Anche in primo grado il tribunale di Ferrara aveva emesso la stessa sentenza di condanna. La Procura della Suprema Corte aveva chiesto la conferma delle condanne definendo gli agenti "schegge impazzite".

I poliziotti non rischiano il carcere visto che tre anni sono coperti dall'indulto, tuttavia a condanna definitiva scatteranno i provvedimenti disciplinari.

La drammatica vicenda ha al centro lo studente 18enne, Federico Aldrovandi, ucciso la sera del 25 settembre del 2005 per i colpi ricevuti dai 4 poliziotti chiamati da una donna che aveva visto il giovane in stato di agitazione in via Ippodromo a Ferrara. Il giovane morì verso le sei del mattino, quando era già ammanettato.

Il padre: "Finalmente giustizia"
"In aula ho respirato aria di giustizia, vorrei che questo accadesse in tutti i tribunali". Queste le prime parole di Lino Aldrovandi, il papà di Federico, dopo la sentenza definitiva di condanna. Aldrovandi ha poi ricordato i casi di Stefano Cucchi, Giuseppe Uva, Michele Ferrulli, simili a quelli di Federico, ed ha auspicato che "anche i loro parenti possano un giorno, non lontano, respirare quest'aria di giustizia".

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