mercoledì 13 giugno 2012

"Soldi sporchi a Solidarnosc" - Introduzione

I soldi della Mafia riciclati nel Banco Ambrosiano finanziarono il sindacato polacco che aveva Papa Wojtyla come punto di riferimento

di Enzo della Croce - 12 Giugno 2012
Uno dei capitoli più controversi del papato di Giovanni Paolo II contro il blocco comunista è quello dei ingenti finanziamenti segreti fatti arrivare al sindacato polacco Solidarnosc, nato in Polonia nel settembre del 1980 in seguito agli scioperi nei cantieri navali di Danzica guidato da Lech Walesa che, già alla fine del 1981 contava nove milioni di iscritti.

Attraverso scioperi, contestazioni ed altre forme di dissenso politico e sociali, il movimento mira alla destabilizzazione ed allo smantellamento del monopolio del partito unico di governo.

Wojtyla è figura chiave del sindacato polacco che, per poter raggiungere il proprio scopo, cioè sponsorizzare una rivoluzione i cui obiettivi vanno andavano al di la dei confini della Polonia, ha bisogno di soldi, di cospicui capitali.

Nelle scelte e nell'azione della Chiesa romana guidata dall'ex arcivescovo di Cracovia si moltiplicano le zone d'ombra e si parla addirittura, con documenti e testimonianze alla mano, di soldi della mafia impiegati per la battaglia contro il comunismo. 

Dietro tutto questo c'è un uomo, ormai ai posteri come il più spregiudicato banchiere della Chiesa: Paul Casimir Marcinkus, americano, tasso di spiritualità pari a meno di zero, amico di Roberto Calvi (il banchiere di Dio), molto vicino a Giovanni Paolo II.

Una storia che si consumerà in tre anni (1980 - 1983) in cui accadrà di tutto; cercherò di raccontare questo arco di tempo in più articoli nel tentativo di non distogliere l'attenzione del lettore e rendere, per quanto è possibile, chiarezza su quanto accaduto in questo lasso di tempo riguardo questa triste vicenda.

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